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Chiusi
Chiusi

Già importantissima in epoca etrusca, Chiusi visse il suo periodo di massimo splendore all'epoca del leggendario Re Porsenna. Importantissimi reperti frutto di scavi archeologici che proseguono con successo anche attualmente, sono visibili presso il "Museo Archeologico Nazionale Etrusco".



Di fronte a questo c'è il Duomo, già esistente nel XII secolo e trasformato nel 1585; adiacente all'edificio è stato istituito negli anni '30 il "Museo della Cattedrale", che custodisce importanti reperti tra cui dei preziosi messali miniati.
Nel territorio sono state anche riportate alla luce delle tombe etrusche come quella della Pellegrina, quella della Scimmia, del Leone, quella della Pania e numerosissime altre. Il cristianesimo si diffuse in questi luoghi molto rapidamente; ne sono prova le Catacombe di Santa Mustiola e di Santa Caterina.

Oltre alle catacombe è visitabile il cosiddetto "labirinto di Porsenna", consistente in un intricato sistema di cunicoli sotterranei, che porta alla Cisterna risalente al I secolo d.C..

Duomo

Situato nella Piazza omonima, il Duomo fu intitolato a San Secondiano e fu fondato nel VI secolo.
Fu radicalmente restaurato alla fine dell'Ottocento. La facciata è in travertino ed è preceduta da un portico con soffitto ligneo a cassettoni, il portale è invece, con ogni probabilità, risalente all'epoca romana.
La Torre di San Secondiano si erge sulla sinistra della facciata, si tratta di una costruzione molto massiccia collocabile intorno al XII secolo che doveva avere, in origine, funzione di difesa. Fu trasformata in campanile alla fine del Cinquecento.
L'interno è diviso in tre navate, le colonne sono rivestite da marmi pregiati. La navata centrale è sormontata da un matroneo ed è dipinta a finto mosaico da Arturo Viligiardi. Nella navata destra, sormontato da un baldacchino d'epoca romana, trova posto il fonte battesimale con la statua del Battista.
Nel presbiterio si trova un pavimento a mosaico del V secolo; lungo la navata sinistra, presso la Cappella del Sacramento, è situata una pala raffigurante l'Adorazione del Bambino e Santi del Fungai. Alla parete della navata sinistra è collocata la tomba di S. Mustiola, un'urna in pietra nella quale fu posto il corpo della Santa.

Catacombe di S. Caterina e di S. Mustiola

Si tratta delle uniche catacombe della Toscana. Il complesso intitolato a S. Caterina d'Alessandria, di dimensioni ridotte, venne individuato fortuitamente intorno alla metà dell'Ottocento, nel corso di lavori agricoli a sud della città.
La struttura, che deriva il suo nome da una chiesa ormai distrutta, si compone di due ipogei pagani riutilizzati dalle antiche comunità cristiane tra II e III secolo d.C.
Sono presenti numerose tombe a fossa ricavate sotto la pavimentazione.
La catacomba di S. Mustiola si trova a nord-est di Chiusi e presenta dimensioni maggiori rispetto alla precedente. Scoperta nel 1643, essa si articola in una serie di cunicoli con tombe ad arcosolio. Qui vennero sepolte le spoglie della martire Mustiola, una giovane patrizia morta nel 274 d.C. Il corpo della santa riposa oggi nella cattedrale di S. Secondiano.
Alcune iscrizioni contribuiscono a datare il complesso ipogeico, che venne frequentato nel III e nel IV secolo d.C. Di notevole interesse risultano gli arredi arcaici della cripta.

Labirinto di Porsenna

La città di Chiusi fu importante centro etrusco tra VII e V secolo a.C., periodo in cui risulta attestata con il nome di Chamars. La sua storia è legata alla figura di Porsenna, leggendario re etrusco, che accrebbe enormemente la potenza dell'abitato. La tradizione vuole che la tomba del famoso personaggio fosse costituita da un insieme di gallerie sotterranee, collegate a formare una sorta di labirinto.
Sulla base di questo racconto, tratto dalla Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, i cunicoli scavati sotto il nucleo storico della città sono detti Labirinto di Porsenna. Si tratta, in realtà, di un sistema di drenaggio volto a convogliare l'acqua piovana in appositi condotti e a raccoglierla in cisterne.
Questa notevole realizzazione di ingegneria idraulica era già utilizzata in epoca etrusca.
Il percorso di visita inizia nel giardino vescovile e si conclude sotto la torre campanaria.
I cunicoli, ricavati nell'arenaria, sono attualmente sgombri dai detriti di riempimento per un'estensione di 120 m.
E' possibile osservare un'interessante sezione stratigrafica (con mura romane del I secolo a.C.), numerosi pozzi e la grande cisterna circolare sotto al campanile.
Costruita nel I secolo a.C., in epoca romana, essa reca una duplice volta, impermeabilizzata con uno strato di signino, nella quale si aprono i pozzi per l'approvvigionamento idrico della superficie.

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